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Anno 4 Numero 144

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Emergenza maremoto - Aggiornamento delle attività di Medici Senza Frontiere nel sud-est asiatico

Una panoramica delle attività di Medici Senza Frontiere nelle zone del Sud Est Asia colpite dal maremoto, aggiornata al 4 gennaio 2005. Nel complesso MSF ha già inviato nell'area circa 76 volontari internazionali e oltre 267 tonnellate di materiale di soccorso (soprattutto farmaci, kit per l'assistenza medica e per la potabilizzazione dell'acqua, oltre a generatori, attrezzature logistiche, coperte e alimenti ad alto contenuto proteico). Altri 50 volontari e aiuti sono in partenza nelle prossime ore. I paesi in cui si concentra maggiormente l'attività di MSF sono quelli in cui la situazione appare più grave: l'Indonesia (in particolare la provincia di Aceh nel Nord dell'isola di Sumatra) e lo Sri Lanka.

Indonesia. Il 29 dicembre i volontari di Medici Senza Frontiere sono riusciti, per primi, a entrare nella provincia di Aceh, nel Nord di Sumatra. La zona si trova esattamente davanti all'epicentro del terremoto che ha scatenato lo tsunami ed è senza dubbio l'area più duramente colpita: prima dalle scosse e poi dall'onda.

L'équipe di MSF è attualmente composta da 17 volontari internazionali e circa 25 operatori indonesiani, entro questa settimana il personale salirà a 45 volontari internazionali e almeno 125 collaboratori locali. La situazione descritta dai volontari è spaventosa: oltre il 60% del capoluogo della provincia, Banda Aceh, è completamente distrutto. Nei villaggi costieri sarebbero morti circa l'80% degli abitanti. I pochissimi superstiti, terrorizzati da eventuali nuove onde, si sono rifugiati nelle montagne e raggiungerli appare molto difficile. Il team presente nell’area riporta che lungo le strade ci sono ancora moltissimi cadaveri, mentre la gran parte delle infrastrutture sono distrutte e inagibili.

MSF ha già allestito una clinica e sta collaborando con le autorità locali per rimettere in funzione ciò che resta dell'ospedale locale. La distribuzione degli aiuti è difficoltosa per l'inagibilità di gran parte delle vie di collegamento. E' necessario il ricorso a elicotteri. La benzina manca quasi completamente; cibo e acqua scarseggiano; l'elettricità funziona a intermittenza e solo in alcune zone della città.

Il 3 gennaio due team medici MSF hanno raggiunto, a bordo di elicotteri, i villaggi di Lamno e Lampe-Ngo situati nella zona costiera occidentale di Aceh. Il personale sanitario MSF ha allestito cliniche mobili e ha portato cibo e beni di prima necessità da distribuire alla popolazione. Per la prima volta i team MSF hanno trascorso la notte nei villaggi della costa occidentale in modo da avere un quadro completo dei bisogni della popolazione ed entrare in contatto diretto con queste popolazioni isolate e traumatizzate.

A Lamno gli sfollati sono circa 11000 e sono stati sistemati in sei campi. Si calcola che qui il 75% della popolazione sia morta a causa dello tsunami. MSF in questo momento sta fornendo consultazioni mediche e riporta un immediato bisogno di acqua e attrezzature sanitarie poiché quasi tutti i pozzi sono stati allagati dall’acqua salata. A Lampe-Ngo MSF ha individuato circa 3000 sfollati. La popolazione locale ha riferito ad MSF che l’80% degli abitanti è deceduta a causa dello tsunami. Il bisogno di cibo è immediato poiché fino ad ora la popolazione si è cibata esclusivamente del riso che si trovava sommerso dall’onda.

MSF offre consulenze mediche in molti dei campi per sfollati grazie a un sistema di quattro cliniche mobili che si spostano da una zona all'altra. Nella sola giornata del 3 gennaio i team di MSF hanno visitato circa 228 persone: molti dei superstiti sono affetti da malattie respiratorie, ferite gravi e infette e da malattie della pelle dovute alla mancanza di igiene. Alcuni superstiti presentano sintomi da sindrome da stress post traumatico. MSF sta pianificando l'apertura di un ospedale pediatrico nel capoluogo Banda-Aceh. Due team MSF sono stati trasportatati in elicottero nella parte occidentale di Banda Aceh, altri due team MSF hanno raggiunto la provincia di Sigli dove sono 12000 gli sfollati. L’ospedale di Sigli non è in grado di assistere tutti i feriti, un anestesista ed un chirurgo stanno per arrivare sul posto. L’ospedale è pieno di feriti, molti dei quali necessitano di interventi chirurgici a causa delle serie ferite riportate durante la catastrofe. MSF ha deciso di inviare sul posto un team chirurgico che è giunto ieri all’ospedale ed è già operativo. La situazione sanitaria nei 14 campi sfollati situati nei pressi di Sigli è drammatica, MSF invierà nelle prossime ore due cliniche mobili.

Oggi la nave di Greenpeace “Rainbow Warrior” salperà da Medan raggiungerà le coste di Aceh per fornire supporto logistico ad MSF. La nave trasporta cibo, attrezzature mediche e medicine. A bordo vi è inoltre benzina sufficiente in grado di rifornire gli elicotteri utilizzati da MSF. Un altro aereo – cargo con a bordo riso, gas, taniche e ulteriori attrezzature mediche è atteso per le prossime ore.

MSF ha già trasportato nell'area di Aceh circa 120 tonnellate di materiale di soccorso, incluse 10 tonnellate di biscotti ad alto contenuto di proteine (PB5). Secondo l'ONU nell'area del capoluogo è morta una persona su quattro, mentre nell'intera provincia di Aceh i morti potrebbero essere fino a 80mila su una popolazione di circa 4 milioni. Apparentemente, i campi per gli sfollati che dovevano trovarsi nell’area di Banda Aceh già prima del terremoto sono andati completamente distrutti e non ci sarebbero sopravvissuti. A causa del conflitto da anni in corso nella zona di Aceh, è altamente probabile la presenza di mine nella zona.

Sri Lanka. MSF ha già inviato nel Paese circa 51 volontari internazionali. Gli aiuti inviati fin qui ammontano a circa 187 tonnellate, tra questi anche un ospedale da campo in grado di assistere 30mila persone per tre mesi. Altri 5 aerei - cargo carichi di aiuti partiranno nelle prossime ore. Le vie di collegamento nel Paese sono gravemente compromesse e gli spostamenti difficili, anche a causa della presenza di mine in diverse zone. Questo, insieme alle insistenti piogge che si stanno abbattendo in queste ore, rende difficoltoso l’accesso alle aree più remote della regione in cui l’azione di MSF si sta concentrando.

Gli sfollati ammontano ad oltre 800mila persone. I team di MSF, per ora hanno messo in funzione 13 cliniche mobili e si stanno preparando ad allestire due ospedali da campo. La popolazione è terrorizzata e non vuole rientrare nei villaggi d’origine. Anche chi viveva in villaggi che non sono andati distrutti si sta spostando altrove perché timore di una seconda onda. Almeno 5000 famiglie (per un totale di 35mila persone distribuite in 125 campi) riceveranno aiuti non-alimentari (il numero potrebbe salire a 10mila se necessario). Ogni clinica mobile svolge in media 150 visite mediche al giorno. Le squadre di MSF hanno avviato un monitoraggio epidemiologico con due cliniche mobili, così come impianti idraulici e igienici per 60 insediamenti.

Uno dei team di MSF si sta concentrando nell'area di Batticaloa, nel Nord Est del Paese. In quella zona Medici Senza Frontiere ha lavorato a lungo negli anni passati: la popolazione era già poverissima ed estremamente vulnerabile già prima della catastrofe. Oggi il team MSF raggiungerà alcune zone remote ed isolate nel sud di Baccalao, gli spostamenti sono resi estremamente difficoltosi a causa dei danni provocati dallo tsunami e dalle piogge in corso in questi giorni. Due team medici hanno monitorato nei giorni scorsi le aree intorno a Trincomalee e Kuchaveli dove sono circa 5000 gli sfollati.

Gli altri interventi si stanno concentrando dell'area di Ampara, dove MSF è al lavoro per assistere 3200 sfollati, e nell’area di Galle, Matara e Hambantota, nel Sud del Paese.

Tailandia. Nella zona di Puket ci sono 3 volontari di MSF e altri 4 arriveranno presto per supportare l'ospedale provinciale Takuapa. MSF ha donato farmaci all'ospedale Phang Na. Nella zona di Takuapa interi villaggi di pescatori sono andati distrutti e molte persone sono ancora disperse. Negli ospedali arrivano tra i 600 e i mille pazienti al giorno, solo ieri l'afflusso è calato a 3-400 persone. Nel complesso la risposta delle autorità locali è stata veloce e ben organizzata. MSF è pronta a donare farmaci e attrezzature mediche a tre ospedali, se le autorità lo richiederanno.

Myanmar (ex-Birmania). MSF al momento dell’arrivo dello tsunami era già presente in Myanmar con alcuni progetti di assistenza per i malati di malaria e di lotta all'Aids. Un team MSF sta realizzando un monitoraggio lungo le coste del paese per valutare i bisogni. L'èquipe MSF è arrivata a Kawthuang (nell'estremo Sud) e si sta spostando verso l'arcipelago di Mergui, dove alcune isole sono rimaste completamente prive di collegamenti. Una volontaria MSF sta visitando l’isola di Lampi. Al momento non è ancora possibile avere accesso alle isole di Zar Det Kyee e Tharn in quanto sono zone militari interdette a qualsiasi straniero.

India. Un team di due persone ha condotto una missione esplorativa in alcune zone dell'India meridionale. Ieri sono arrivati a Chennai, la capitale del Tamil Nadu. Il governo, insieme alla popolazione locale, sta organizzando le operazioni di assistenza medica, la distribuzione di cibo e le operazioni di disinfezione dell'acqua. Le zone costiere sono state pesantemente colpite dal cataclisma e le famiglie sono ancora in cerca dei dispersi. MSF manderà un epidemiologo dal centro di ricerche Epicentre per lavorare alla sorveglianza delle eventuali epidemie nei distretti di Nagapattinam e Cuddalore. Sul fronte medico MSF metterà a disposizione un team per offrire consulenze e assistere la popolazione colpita da traumi psicologici, che sembrano al momento il problema più grave. Un altro team di MSF è arrivato a Chennai e ha ottenuto l'autorizzazione a effettuare un monitoraggio nelle isole Andamane che si trovano non lontane dall'epicentro del terremoto.

www.medicisenzafrontiere.it

5 gennaio 2005
 
                               

 

 

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