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MSF ringrazia i tantissimi donatori e annuncia la sospensione della
raccolta fondi dedicata all'emergenza tsunami
La straordinaria mobilitazione degli Italiani ha permesso a MSF di
intervenire prontamente portando aiuto alle popolazioni colpite
dalla catastrofe nel Sud–Est asiatico. Grazie al sostegno dei
donatori MSF ha già distribuito nelle zone colpite 300 tonnellate di
materiale di soccorso. Oltre 60 volontari internazionali sono al
lavoro sin dai primi momenti dell'emergenza per offrire cure
mediche, assistenza psicologica, razioni alimentari ad alto
contenuto proteico; architetti e logisti si stanno dando da fare per
fornire alle popolazioni locali acqua potabile, ripari e servizi
igienici.
L'organizzazione umanitaria stima che la cifra raccolta (circa 50
milioni di euro a livello internazionale, di cui almeno 4 milioni
già versati dagli italiani) le permetterà di garantire la
prosecuzione e l'eventuale ampliamento di tutti i progetti avviati a
sostegno delle vittime del cataclisma.
Come conseguenza della massiccia risposta dei donatori di tutto il
mondo MSF sta sospendendo la raccolta fondi specificamente dedicata
all'emergenza tsunami.
" MSF sente di avere l'obbligo etico di sospendere ogni ulteriore
richiesta di sostegno economico specifico per l'emergenza tsunami –
dice Stefano Savi, direttore generale di MSF in Italia - . Ogni
donazione, anche la più piccola, ha contribuito a rendere possibile
questa eccezionale mobilitazione di uomini e mezzi in tempi
rapidissimi. MSF continuerà ad aggiornare e informare i donatori e
l'opinione pubblica italiana su tutte le attività in corso nelle
zone colpite dal maremoto. Questa scelta appartiene all'etica di
trasparenza propria di MSF. Medici Senza Frontiere ha comunque
bisogno del supporto dei donatori italiani per mandare avanti i
tanti progetti che, in oltre 80 paesi del mondo, cercano di portare
soccorso a milioni di persone bisognose, ma spesso dimenticate",
conclude Stefano Savi.
I volontari di MSF sono stati i primi a entrare nella zona più
duramente colpita dalla catastrofe, la provincia di Aceh, nel Nord
dell'isola di Sumatra, in Indonesia. Nonostante le grandi difficoltà
logistiche in pochi giorni sono state allestite cliniche mobili in
grado di spostarsi da una zona all'altra: i volontari di MSF sono
già a lavoro per rimettere in funzione ciò che resta dell'ospedale
locale. Per raggiungere i superstiti che si trovano nelle aree più
remote dell'isola MSF sta utilizzando elicotteri, fuoristrada,
camion e imbarcazioni.
Imponenti azioni di soccorso alle persone più vulnerabili e colpite
sono in corso anche in India e Sri Lanka.
E volontari di MSF sono presenti anche in Birmania, Tailandia e
Malesya dove sono stati distribuiti farmaci e materiali di soccorso
e sono tutt'ora in corso le valutazioni sui bisogni della
popolazione.
Gli sforzi già in atto continueranno a moltiplicarsi: decine di
volontari internazionali sono pronti a partire per le zone più
disastrate, altri aerei cargo carichi di aiuti sono pronti a
decollare per ampliare e consolidare le operazioni in corso. MSF sta
già avviando sistemi di sorveglianza epidemiologica in Sri Lanka e
in India, mentre in Indonesia è in programma l'apertura di una
clinica pediatrica.
www.msf.it
Roma 4 gennaio 2004
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