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Anno 3 Numero 143

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Aggiornamento attività di Medici Senza Frontiere nelle zone colpite del maremoto

Ecco un aggiornamento delle attività di Medici Senza Frontiere nelle zone del Sud Est Asia colpite dal maremoto. Nel complesso MSF ha già inviato nell’area circa 35 volontari internazionali e 130 tonnellate di materiale di soccorso (soprattutto farmaci, kit per l’assistenza medica e per la potabilizzaizone dell’acqua, oltre a generatori, attrezzature logistiche, coperte e alimenti). Altri volontari e altri aiuti sono in partenza nelle prossime ore.

Indonesia.

Il 29 dicembre il team di soccorso di Medici Senza Frontiere è finalmente riuscito a entrare nella provincia di Aceh, nel Nord di Sumatra. La zona si trova esattamente davanti all’epicentro del terremoto che ha scatenato lo tsunami ed è senza dubbio l’area più duramente colpita: prima dalle scosse e poi dall’onda. L’équipe di MSF (composta da 15 persone tra medici, infermieri e logisti indonesiani ed europei) è stata la prima organizzazione umanitaria internazionale a entrare nell’area a 4 giorni dal disastro. La situazione descritta dai volontari è spaventosa: oltre il 60% del capoluogo della provincia, Banda Aceh, è completamente distrutto.

Il team riporta che lungo le strade ci sono ancora moltissimi cadaveri, mentre la gran parte delle infrastrutture sono distrutte e inagibili. MSF ha già allestito una clinica e sta collaborando con le autorità locali per rimettere in funzione ciò che resta dell’ospedale locale. La distribuzione degli aiuti è difficoltosa per l’inagibilità di gran parte delle vie di collegamento. E’ necessario il ricorso a elicotteri. La benzina manca completamente; cibo e acqua scarseggiano; l’elettricità funziona a intermittenza e solo in alcune zone della città.

Sono già stati allestiti tre campi per gli sfollati: MSF offre consulenze mediche in uno di essi.

MSF ha già trasportato nell’area di Aceh circa 60 tonnellate di materiale di soccorso.

Secondo l’ONU nell’area del capoluogo è morta una persona su quattro, mentre nell’intera provincia di Aceh i morti potrebbero essere fino a 80mila su una popolazione di circa 4 milioni.

A causa del conflitto da anni in corso nella zona di Aceh, è molto probabile la presenza di mine nella zona.

Sri Lanka.

MSF ha già inviato nel Paese 14 volontari internazionali, altri 10 partiranno nelle prossime ore. Gli aiuti inviati fin qui ammontano a circa 70 tonnellate, tra questi anche un ospedale da campo in grado di assistere 30mila persone per tre mesi. Le vie di collegamento sono gravemente compromesse e gli spostamenti difficili, anche a causa della presenza di mine in alcune aree del Paese. L’aeroporto della capitale, Colombo, e quasi paralizzato.

Uno dei team di MSF si sta concentrando nell’area di Batticaloa, nel Nord Est del Paese. In quella zona Medici Senza Frontiere ha lavorato a lungo negli anni passati: la popolazione era già poverissima ed estremamente vulnerabile già prima della catastrofe. Gli altri interventi si stanno concentrando dell’area di Ampara, Galle, Matara e Hambantota, nel Sud del Paese.

Tailandia.

Nella zona di Puket ci sono 3 volontari di MSF e altri 4 arriveranno presto per supportare l’ospedale provinciale Takuapa. MSF ha donato farmaci all’ospedale Phang Na. Nella zona di Takuapa interi villaggi di pescatori sono andati distrutti e molte persone sono ancora disperse. Negli ospedali arrivano tra i 600 e i mille pazienti al giorno, solo ieri l’afflusso è calato a 3-400 persone. Nel complesso la risposta delle autorità locali è stata veloce e ben organizzata.

Myanmar (Birmania).

MSF, già presente in Birmania con alcuni progetti di lotta all’Aids, ha inviato un team composto da due medici, un esperto di ripristino di sistemi idraulici e igienici e 5 logisti. L’èquipe è arrivata a Kawthuang (nell’estremo Sud) e si sta spostando verso l’arcipelago di Mergui, dove alcune isole sono rimaste completamente prive di collegamenti. Se le autorità locali lo permetteranno, MSF conta di realizzare un monitoraggio aereo di tutta la zona.

India.

Un team di due persone ha condotto una missione esplorativa in alcune zone dell'India meridionale. Ieri sono arrivati a Chennai, la capitale del Tamil Nadu. Il governo, insieme alla popolazione locale, sta organizzando le operazioni di assistenza medica, la distribuzione di cibo e le operazioni di disinfezione dell'acqua. Le zone costiere sono state pesantemente colpite dal cataclisma e le famiglie sono ancora in cerca dei dispersi. MSF manderà un epidemiologo dal centro di ricerche Epicentre per lavorare alla sorveglianza delle eventuali epidemie nei distretti di Nagapattinam e Cuddalore.

Sul fronte medico MSF metterà a disposizione un team per offrire consulenze e assistere la popolazione colpita da traumi psicologici, che sembrano al momento il problema più grave.

Un altro team di MSF è arrivato a Chennai e ha ottenuto l’autorizzazione a effettuare un monitoraggio nelle isole Nicobare e Andamane che si trovano non lontane dall’epicentro del terremoto.

www.medicisenzafrontiere.it

30 dicembre 2004
 
                               

 

 

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