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Attameri, gli “alert” dei tumori
Ricercatori del Cnr di Napoli e del Cnrs e Inserm francese hanno
identificato una nuova molecola in grado di inibire un oncogene
causa di tumori alla tiroide. Lo studio, pubblicato sul numero di
marzo della rivista PLoS Biology, crea le premesse per arrivare allo
sviluppo di nuovi farmaci antitumorali
Nuove strategie per la diagnosi e la terapia dei tumori. A metterle
in atto un gruppo di ricercatori dell’Istituto di endocrinologia e
oncologia sperimentale (Ieos) del Consiglio nazionale delle ricerche
di Napoli coordinato da Vittorio de Franciscis insieme ai colleghi
del Cnrs e dell’Inserm francese.
“Mediante l’uso di cellule in coltura come bersaglio” spiega de
Franciscis, “abbiamo isolato molecole biologicamente attive, dette
attameri, in grado di riconoscere e legare in modo altamente
selettivo una proteina-segnale esposta sulla superficie delle
cellule di alcuni tumori. Uno degli attameri da noi isolati lega
specificamente e ad alta affinità l’oncogene Ret e ne blocca
l’attività biologica, inibendone il potenziale trasformante”. Ret, è
un recettore ad attività tirosino chinasi che, se mutato, può
causare neoplasie multiple: carcinomi midollari della tiroide e
tumori della ghiandola surrenale, i feocromocitomi.
“I risultati conseguiti”, prosegue il ricercatore dell’Ieos-Cnr,
“dimostrano le potenzialità applicative di questa nuova classe di
molecole, che porta allo sviluppo di nuovi farmaci utili nel
trattamento di alcuni tipi di tumori anche chemio e
radio-resistenti. Queste molecole, inoltre possono competere con gli
anticorpi sia in diagnostica per immagini sia in terapia. Infatti,
molte caratteristiche rendono gli attameri più promettenti degli
anticorpi: sono più piccoli, meno complessi; sono facilmente
ottenuti per sintesi chimica in laboratorio senza il coinvolgimento
di linee cellulari o animali; sono facili da coniugare con molecole
reporter e da modificare chimicamente così da aumentarne la
stabilità e l'applicabilità in vivo. Inoltre, molti attameri fino ad
ora isolati sono in grado di inibire la funzionalità biologica del
bersaglio e possono, quindi, essere considerati potenziali strumenti
terapeutici per differenti stati patologici, non solo nel cancro”.
L’identificazione degli attameri anti-Ret – sottoposti a richiesta
di brevetto - è stata ottenuta attraverso la tecnica Selex (Systematic
evolution of ligands by exponential enrichment). Si tratta di una
tecnologia altamente innovativa, recentemente messa a punto negli
Stati Uniti, che permette di isolare con una procedura di
“evoluzione” in vitro singole molecole di interesse, attameri, a
partire da un grande numero di molecole.
Le proteine-segnale esposte sulla membrana cellulare, ed in primo
luogo i recettori ad attività tirosino chinasi, come l’oncogene Ret,
sono bersagli ideali per sonde molecolari o farmaci in medicina
oncologica.
Al lavoro hanno partecipato Laura Cerchia dell’Ieos-Cnr (Istituto
diretto da Eduardo Consiglio), Domenico Libri del Cnrs, e Bertrand
Tavitian dell’Inserm.
La ricerca è stata in grande parte finanziata grazie a fondi
ottenuti da un progetto Europeo del V Programma Quadro e pubblicata
sul numero di marzo della prestigiosa rivista internazionale PLoS
Biology, che pubblica articoli e risultati di ricerche scientifiche
che possono essere stampati e distribuiti gratuitamente.
www.cnr.it
Roma, 23 marzo 2005
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