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Orso bruno marsicano in pericolo: il WWF cerca volontari per
contribuire a salvarlo
L’associazione programma numerose attività per volontari per la
salvaguardia del raro plantigrado: tra queste un campo di
volontariato a Pasqua per recuperare alberi da frutto abbandonati
L’Orso bruno marsicano è ormai ridotto a poche decine di esemplari
ristretti nell’Appennino centrale e continua ad essere vittima di
azioni di bracconaggio e a subire interventi di trasformazione del
suo habitat. Per contribuire alla salvaguardia di questo splendido
animale il WWF Italia ha inserito nel proprio programma nazionale il
progetto “SOS Orso bruno marsicano” che comprende numerose attività
rivolte a volontari. L’orso bruno e’ considerata infatti specie
focale per la conservazione della biodiversità nell’ecoregione
mediterraneo centrale, in particolare per l’area prioritaria
Appennino centrale. Chiunque, da tutta Italia, vuole aderire
all’iniziativa del WWF per dedicare parte del proprio tempo libero
alla tutela e salvaguardia dell’Orso bruno marsicano può ora
contattare il WWF Italia (via e-mail:
abruzzo@wwf.it tel: 0854549518) che organizzerà così una
banca dati di persone disponibili a intervenire sul campo e/o per
iniziative di sensibilizzazione sulla specie, secondo le
disponibilità delle persone. Tra le attività previste per i mesi
primaverili si segnala un campo di volontariato per il recupero di
alberi da frutta abbandonati, previsto durante il prossimo periodo
pasquale, dal 24 al 29 marzo. La sede del campo è il paese di
Villavallelonga, in provincia di L’Aquila.
Durante il campo i partecipanti rimuoveranno da queste piante i
rampicanti e gli arbusti che possono “soffocarli” e provvederanno a
potarli. In questo modo gli alberi potranno tornare a produrre più
frutti appetiti dall’Orso bruno marsicano. Una iniziativa simile
svolta a dicembre dal WWF ha portato a recuperare circa 200 piante
da frutto nei territori di Lecce dei Marsi e Trasacco, in provincia
di L’Aquila. Gli interventi saranno realizzati grazie anche al
contributo dei comuni proprietari delle aree che le hanno messe a
disposizione con grande entusiasmo comprendendo il significato
dell’iniziativa.
Dichiara Massimo Pellegrini, naturalista del WWF “L’intervento di
recupero delle piante da frutta abbandonate e messe a dimora decenni
fa dagli agricoltori che utilizzavano le nostre montagne ha
un’importante significato non solo per la tutela dell’Orso bruno ma
anche per la salvaguardia di varietà antiche di meli, peri e
ciliegi. Per la nostra Associazione è importante che anche questo
patrimonio di “biodiversità culturale” non vada disperso.” Il WWF
ricorda che circa 3 orsi l’anno muoiono a causa dei bracconieri e
presto sarà a rischio la stessa sopravvivenza della popolazione
appenninica di Orso bruno. Inoltre l’integrità dei corridoi
ecologici utilizzati dalla specie per muoversi tra le aree parco è
posta a rischio a causa di progetti devastanti come parchi eolici (a
Serralunga, corridoio tra Monti Simbruini e Parco d’Abruzzo, e
Carrito, corridoio tra Parco d’Abruzzo e Parco del Sirente-Velino) e
impianti di risalita (monte Greco, corridoio tra Parco d’Abruzzo e
Parco della Majella). Per questo il WWF è impegnato anche in
iniziative volte a scongiurare la realizzazione di questi progetti
distruttivi.
www.wwf.it
7 marzo 2005
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