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Bali lancia road map sul clima. WWF: accordo poco ambizioso
I leader politici riuniti a Bali per il summit sul clima dell'ONU si sono accordati per una road map di negoziati entro il 2009, ma l'accordo secondo il WWF è poco ambizioso.
I governanti giunti a Bali per il più importante summit sul clima del decennio avrebbero dovuto tagliare le emissioni dei paesi industrializzati del 25-40% al 2020, rispetto ai livelli del 1990.
I risultati del IV rapporto dell'IPCC, vincitore del premio Nobel per la Pace del 2007, mostrano chiaramente che per mantenere la temperatura globale al di sotto dei 2° C di innalzamento rispetto all'era pre industriale le emissioni globali devono diminuire prima del 2020.
Nelle ultime emozionanti ore dei 15 giorni di summit, la delegazione USA, sotto una intensa pressione pubblica, ha deciso di partecipare ai negoziati. Il prezzo della loro partecipazione è un accordo debole nella sostanza.
“L'amministrazione americana ha infine ceduto alle pressioni. La road map di Bali prepara un posto al tavolo dei negoziati per il prossimo presidente USA per dare un contributo reale alla lotta globale ai cambiamenti climatici” ha detto Maria Grazia Midulla responsabile del programma clima del WWF italia.
La strada è ora tracciata. Nei prossimi due anni i paesi industrializzati dovranno accordarsi per un forte taglio delle emissioni e per trovare nuove risorse per il trasferimento di tecnologie, finanze e adattamento. L'Unione Europea e i paesi in via di sviluppo leader come il Brasile, la Cina e il Sud Africa dovranno proporre un piano di lavoro per i prossimi due anni di maratona negoziale. Questi negoziati dovranno supplire alle carenze di Bali.
Alcuni punti per il prossimo regime di cambiamenti climatici sono stati fissati, progressi positivi ci sono stati: il trasferimento di tecnologie ha ricevuto un'attenzione appropriata, incluse le tecnologie per la mitigazione e l'adattamento così come incentivi finanziari. Il Fondo per l'Adattamento è stato infine implementato ma ulteriori finanziamenti e supporti tecnologici per i paesi più poveri dovranno essere creati.
L'impegno per la deforestazione, conosciuto anche come Reducing Emissions from Deforestation and Degradation (REDD), è un altro mattone della road map di Bali. I Governi hanno riconosciuto che il 20% delle emissioni deriva dalla perdita delle foreste, e ora hanno due anni per stabilire le regole su come l'impegno per le foreste deve essere sviluppato.
“Un forte e ben finanziato meccanismo per il fondo per le foreste (REDD) permetterà ai paesi con foreste tropicali di sviluppare i propri paesi senza distruggere la foresta. Così facendo potranno contribuire realmente a mitigare i cambiamenti climatici. Il meccanismo deve includere norme di salvaguardia per assicurare che i progetti REDD portino beneficio alle popolazioni che vivono della foresta e conservino la biodiversità” ha detto Rodney Taylor direttore Programma Foreste del WWF Internazionale.
www.wwf.it
Roma, 15 dicembre 2007
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