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Anno 6 Numero 290

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere elevate le difese della pace.
(Dal Preambolo dell’Atto Costitutivo dell’UNESCO)

“Alt ai cambiamenti climatici! Riduciamo la CO2”

Dal 5 all’11 novembre centinaia di iniziative 
con il patrocinio della Commissione Nazionale UNESCO 


La Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile è stata presentata oggi a Palazzo Firenze dal Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Professore Giovanni Puglisi, con l’intervento dell’On.le Patrizia Sentinelli, Vice-Ministro degli Affari Esteri, dei Professori Gianni Mattioli e Massimo Scalia della Presidenza del Comitato scientifico per il Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile e del Colonnello Giancarlo Bonelli, metereologo RAI. 


La Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2007

La Settimana s’inquadra nella campagna per il “Decennio ONU dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014”(DESS), promossa dall’UNESCO allo scopo di diffondere valori, consapevolezze, stili di vita orientati al rispetto per il prossimo e per il pianeta.

A proclamare la manifestazione e scegliere il tema dell’anno, sulla base degli orientamenti dell’UNESCO e della proposta della Commissione Italiana, è stato il “Comitato nazionale DESS”, di cui fanno parte tutte le principali realtà che operano a livello nazionale per diffondere la cultura della sostenibilità: Ministeri, Regioni, rappresentanze socio-economiche, associazioni, enti di ricerca e formazione, reti di scuole...

L’edizione 2007 della Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile intende potenziare il percorso già intrapreso nel 2006. Mettendo in campo il tema dei cambiamenti climatici e della riduzione della CO2, si intende consolidare l’esperienza dello scorso anno nel campo dell’energia incrociandola con altre tematiche connesse, quali ad esempio la mobilità, l’agricoltura, il turismo, i rifiuti, la siccità, e gli aspetti sociali del tessuto urbano. 


La questione dei cambiamenti climatici

Nel corso degli ultimi anni ha preso corpo un processo senza precedenti nella storia del rapporto “scienza-società” e cioè il progressivo e rapido convergere delle accademie scientifiche di alcuni importanti paesi (G-8, ma anche , Sud Africa, Brasile, Cina, India) sulla valutazione del fenomeno dei cambiamenti climatici e sulla responsabilità antropica nella causa di questo fenomeno. Anche l’IPCC, il Panel di tecnici delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, per decenni cauto nel denunciare il fenomeno, adagiandolo su una prospettiva graduale, che non sollecitasse dai governi scelte troppo perentorie, nell’ultimo anno ha accorciato le previsioni temporali, indicando un’evoluzione del rapporto “aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera / aumento della temperatura del pianeta”, che richiede con urgenza interventi.

La questione dei cambiamenti climatici costituisce dunque uno dei maggiori problemi del nostro secolo con gravi conseguenze per la vita di tutte le specie che popolano il pianeta.
A riportare i danni maggiori sono spesso le popolazioni più povere che hanno pochi mezzi per far fronte agli effetti che ne derivano e che, come emerge dall’ultimo rapporto dell’UNEP , l’agenzia della Nazioni Unite per l’ambiente, reso pubblico lo scorso 25 ottobre, possono essere ulteriormente danneggiate dai rimedi messi in atto dai paesi.
Nei paesi in via di sviluppo infatti è la vita stessa degli abitanti ad essere messa in pericolo dai cambiamenti in atto, come accade in presenza della desertificazione o degli uragani. "La salvaguardia dell'ambiente è essenziale per eliminare la povertà; - si legge nel documento - nella Repubblica Dominicana, ad esempio, le foreste coprono un quarto del territorio, mentre nella vicina Haiti solo l'1%, e questo ha fatto sì che nel 2004 l'uragano Jane ha fatto solo 20 vittime in Repubblica Dominicana mentre ad Haiti, che è nella stessa isola, i morti sono stati 2700".

Un altro recente rapporto dell’UNESCO, Case Studies on Climate Change and World Heritage , reso pubblico nello scorso mese di aprile, mette in luce un non meno allarmante aspetto del problema: le conseguenze dei cambiamenti climatici sul patrimonio del mondo intero.
Frane (come quella che a giugno ha distrutto la Valle dei Geyser, sito russo UNESCO), allagamenti, uragani e tsunami costituiscono una concreta minaccia per l’eredità naturale e culturale che dovremmo trasmettere alle nuove generazioni.
Un caso preso in esame dal rapporto che richiama il massimo livello d’attenzione delle politiche ambientali del nostro paese è quello di Venezia, dal 1987 città patrimonio dell’umanità. Se è da sempre a rischio a causa del suo posizionamento e del suo aspetto geo-morfologico, vive allo stato attuale un aggravamento dei fenomeni legati all’affondamento per le immissioni delle acque sporche delle aziende che prelevano acqua freatica dalle falde acquatiche profonde. Il futuro la vede, inoltre, fortemente minacciata dall’innalzamento delle acque degli oceani dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e dalla lenta erosione delle coste che conseguirà. 

L’educazione allo Sviluppo Sostenibile e il mutamento negli stili di vita

La drammatica urgenza della lotta ai cambiamenti climatici è ormai sicuramente ed ampiamente percepita, ma tale presa di coscienza non è, ancora ad oggi, accompagnata da un concreto mutamento degli stili di vita e dei sistemi produttivi, in parte anche a causa dei messaggi confusi e poco coerenti che provengono dalle diversi sedi.


Sotto l’egida della Commissiona Nazionale Italiana UNESCO la Settimana 5-11 novembre vedrà scendere in campo centinaia di soggetti, dalle istituzioni, alle scuole, alla società civile. 
Oltre 250 sono le iniziative in programma, finalizzate non solo a informare sul tema e sui suoi vari aspetti, ma anche a sviluppare negli individui e nelle collettività, soprattutto tra i più giovani, capacità operative e senso di responsabilità e a incoraggiare cittadini, imprese ed enti pubblici a contribuire con le loro piccole ma importanti scelte quotidiane all’abbattimento dei gas “serra”. 

La Commissione Nazionale UNESCO intende, con questa iniziativa, promuovere l’idea di un futuro orientato a un cambiamento, che permetta di passare da un mondo fondato sulla “quantità” a un mondo che a ssuma come valore la “qualità”: della vita, dei rapporti tra gli uomini, dei rapporti tra l’uomo e il Pianeta. 
Un diverso modo di pensare, una diversa cultura, una diversa educazione costituiscono l’ineludibile condizione per questo cambiamento. 

Le iniziative

Per la Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (5 - 11 novembre 2007) numerosissime le iniziative in programma: circa 250, grazie alle collaborazioni che sono sorte spontaneamente sul territorio sotto il “cappello” della campagna UNESCO per la sostenibilità. 

Il merito va in particolar modo riconosciuto ai membri del “Comitato nazionale per il Decennio dell’Educazione”, in primo luogo alle Regioni e alle organizzazioni e associazioni con struttura “a rete”, che si sono attivate coinvolgendo a loro volta enti locali, Università, scuole, centri, Club UNESCO, imprese per dar vita a una settimana densa di manifestazioni. 

I temi affrontati sono numerosi e in vario modo connessi alle cause o agli effetti degli sconvolgimenti climatici: siccità, rifiuti, mobilità, degrado urbano, agricoltura, alimentazione, energia…

Ecco alcune delle tipologie degli eventi in programma:

- Le iniziative delle scuole sono del genere più vario come, ad esempio, l’allestimento di laboratori o giochi interattivi, la presentazione di lavori dei ragazzi (mostre, filmati, manifesti, prodotti multimediali..), incontri con esperti e autorità locali, concorsi a premi etc. Le scuole, nel pieno rispetto degli orientamenti forniti dall’UNESCO sull’educazione alla sostenibilità, assumono un ruolo cardine e propulsivo coinvolgendo gli altri soggetti del territorio, gli enti locali, le altre scuole, e la cittadinanza stessa. Mostrano di sapersi sempre più muovere in rete e di saper attuare con successo pratiche di “peer education” (educazione tra pari), che vedono gli studenti assumere attivamente il ruolo di educatori e comunicatori. Alcune interessanti iniziative toccano il tema dell’energia sostenibile partendo da prospettive diverse, come quelle finalizzate a calcolare i chilometri “alimentari” dei piatti serviti in mensa per meglio comprendere le possibilità di ridurre le emissioni derivanti dal trasporto.

- Gazebo/stand/punti informativi saranno allestiti in varie piazze italiane, per creare dei momenti di sensibilizzazione alla portata di tutti in cui il cittadino possa ricevere informazioni non solo sulla tematica, ma anche sulle modalità pratiche per poter cambiare i propri stili di vita (ad es. allestire dispositivi di energia sostenibile nella propria casa); saranno fornite dunque notizie e spiegazioni su bandi esistenti, regolamenti applicabili, possibili agevolazioni, finanzianti disponibili etc. 
In molti casi gli stand sono accompagnati da esposizioni di dispositive, presentazioni di auto ecologiche, distribuzione di lampade a basso consumo, etc...

- Momenti di svago quali spettacoli, concerti e eventi, dove il pregio artistico affianca l’impatto etico, animano la kermesse, così come serate di lettura, mostre, e numerose proiezioni del film “Una scomoda verità” di Davis Guggenheim/Al Gore.

- I convegni e i seminari infine, oltre a rappresentare un momento di confronto con esperti di alto livello, sono caratterizzati anch’essi da quel taglio pratico e formativo che contraddistingue l’intera manifestazione. Molti di tali momenti sono stati orientati alla formazione dei docenti, all’aggiornamento professionale, alla presentazione di tecnologie o pratiche innovative, così come al ruolo delle conoscenze tradizionali e, infine, alla creazione di forum di discussione con la cittadinanza locale. Non mancheranno eventi via web altamente innovativi e interattivi.
- E ancora: percorsi guidati all’interno di impianti, escursioni in aree protette, visite a edifici sostenibili e “case ecologiche”, pedalate, attività educative sul luogo di lavoro, e molto altro. 

L’intero programma è scaricabile sul sito www.unescodess.it  

Roma, 31 ottobre 2007
 
                               

 

 

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