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Trasporto ferroviario: la sicurezza
“corre” sulle fibre ottiche
Dal Cnr di Napoli sensori in grado di monitorare continuamente lo
stato dei binari ferroviari e la temperatura nelle gallerie, per il
rilevamento degli incendi
Corre sulla fibra ottica la sicurezza del trasporto ferroviario.
L’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Irea)
del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli ha sviluppato nuove
metodologie di sicurezza ferroviaria attraverso l’uso di sensori, in
particolare di sensori in fibra ottica. “Di piccole dimensioni e di
costo contenuto, sono immuni dalle interferenze elettromagnetiche e
sono, quindi, ideali per costruire reti di monitoraggio molto
estese”, spiega Romeo Bernini, ricercatore dell’Irea-Cnr.”
Il monitoraggio dello stato dei binari rappresenta uno degli aspetti
fondamentali della sicurezza ferroviaria. Una loro eccessiva
deformazione, dovuta ad esempio a innalzamenti della temperatura o a
cedimenti della massicciata, può causare infatti seri
malfunzionamenti, che vanno dal rallentamento dei treni fino
all’interruzione del servizio. Se l’alterazione non è rilevata in
tempo, le conseguenze possono arrivare a pregiudicare addirittura la
sicurezza dei passeggeri.
Presso l’Irea-Cnr, in collaborazione con l’Istituto di materiali
compositi e biomedici (Imcb-Cnr) , la Seconda Università di Napoli e
l’Università del Sannio si sta svolgendo un’intensa attività di
ricerca per lo sviluppo di sensori in fibra ottica destinati al
monitoraggio di grandi infrastrutture civili quali ad esempio i
binari ferroviari.
“In particolare”, prosegue Bernini, “un sensore distribuito in fibra
ottica consente il monitoraggio continuo della temperatura e/o delle
deformazioni della struttura investigata, su distanze che possono
arrivare alle decine di chilometri con la risoluzione del metro. Il
sistema utilizza un ben noto fenomeno ottico (lo scattering di
Brillouin), per trasformare delle semplici ed economiche fibre
ottiche standard per telecomunicazioni in sensori. In breve, due
onde luminose di differente lunghezza d’onda si contropropagano in
una fibra ottica ed interagiscono per effetto dello scattering di
Brillouin che risulta dipendente dalla temperatura e/o dalle
deformazioni della fibra. Dalla misura della luce riflessa e/o
trasmessa è possibile determinare la distribuzione spaziale della
grandezza di interesse (temperatura e/o deformazione) lungo tutta la
fibra. I vantaggi principali di questa tecnica consistono nel fatto
che una sola fibra ottica consente il monitoraggio su distanze di
decine di chilometri e che la stessa fibra può essere utilizzata
contemporaneamente per le telecomunicazioni.
Si tratta di strumenti che possono contribuire notevolmente ad
incrementare la sicurezza ferroviaria poiché individuano
tempestivamente anomalie o interruzioni o segnalano l’aumento della
temperatura in galleria, dovuto a un incendio.
Roma, 17gennaio 2005
www.ictp.cnr.it
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