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Anno 3 Numero 135

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Missione Cassini, in azione il radar ASI-NASA

 
Le prime immagini radar della sonda Cassini mostrano una molto colpessa superficie di Titano che potrebbe essere relativamente giovane. Sono le prime immagini del suolo della più grande luna di saturno, in quanto in precedenza non era stato possibile usare il radar, frutto della collaborazione tra l’ASI e il JPL/NASA, e la superficie era nascosta dal velo di foschia che circonda il satellite.

“Svelare Titano – ha detto Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, e a capo del team che gestisce il radar di Cassini – è come leggere un romanzo di mistero. Ogni volta che giriamo pagina scopriamo qualche cosa di nuovo, ma per conoscere l’insieme della storia siamo obbligati a leggere l’intero libro. La storia di Titano si sta svelando sotto i nostri occhi e noi stiamo assistendo ad un affascinante intrigo”.

La prima immagine della superficie di Titano è giunta dal radar il 26 ottobre. Lo strumento opera trasmettendo un segnale verso la superficie di Titano e registrando il tempo del suo ritorno. Come quando si fa la prova dell’eco in un canyon così da capirne l’ampiezza. Le onde radio hanno la capacità di penetrare il velo di foschia che circonda il satellite di saturno.

In questa prima fase è stata mappata, approssimativamente, l’1 per cento della superficie di Titano, in particolare l’emisfero settentrionale, una regione di cui non vi sono immagini ottiche, con dettagli e particolari fino a 300 metri. Un’ampia varietà di tipologia di terreno può essere visto, vi sono aree brillanti che corrispondono a terreno più ruvido, e zone più scure che sembrano essere piuttosto più lisce.

“In questi pochi giorni che ci separano dal fly-by di Cassini –dice Simonetta Di Pippo resp. Osservazione dell’Universo dell’ASI – la nostra conoscenza di Cassini è notevolmente accresciuta. Titano sta vivendo una serie di complessi processi geologici che ne stanno modificando la superficie, proprio come accadde al nostro pianeta alla sua nascita. E la sua superficie potrebbe essere coperta di materiale organico, ma non abbiamo ancora idea di quanta parte di questa superficie sia solida o liquida. Il fatto però che si siano visti pochi crateri ci dice che la superficie di Titano è ancora giovane”.

Quando entrerà in azione il radiometro, i dati che il radar riceverà ci permetteranno anche di capire qual è la composizione del terreno, compreso se esso sia coperto o meno di materiale organico.

www.asi.it

3 novembre 2004


 
                               

 

 

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