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Anno 3 Numero 126

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

DEA LAC LAV Legambiente LIPU WWF

Altro che cacciatori antincendio: la Federcaccia getta benziane sul fuoco

In occasione dell’avvicinarsi della stagione venatoria, la parte più oltranzista del mondo venatorio alza la voce per ottenere più giorni di caccia, meno aree protette e più animali da cacciare. A far parte di questo gruppo sembra essere entrata a pieno titolo la Federcaccia che fa un’interpretazione strumentale della normativa comunitaria, manifestando l’intenzione dei cacciatori di voler sparare a piu’ specie, il piu’ a lungo possibile e persino nei parchi. Una posizione anacronistica, antieuropea e soprattutto antiscientifica, mascherata dietro un presunto impegno dei cacciatori nella salvaguardia del territorio (“I cacciatori contribuiscono alla salvaguardia di quasi un terzo di tutta la superficie protetta in Italia, con risultati in molti casi eccezionali” dichiara il Presidente di Federcaccia Prosperini). Oggi la Federcaccia, mentre propone i “cacciatori antincendio”, getta in realta’ benzina sul fuoco delle polemiche, proponendo una caccia inaccettabile.

Le associazioni ambientaliste ricordano che anche di recente, con la Guida all’interpretazione alla direttiva uccelli emanata dall’Unione Europea, è stata ribadita l’assoluta priorità della tutela della fauna selvatica in Europa e indirettamente la legittimità dell’impianto della legge nazionale italiana. Peraltro dalla lettura della guida si deduce come siano ancora moltissime le infrazioni (in termini di deroghe illegittime, tentativi di ampliamento della stagione venatoria) che vengono commesse dalla Italia e che quindi è ancor più necessario un controllo sul comportamento delle regioni affinché si riporti la materia venatoria nell’indispensabile contesto di legittimità e correttezza che è venuto meno nel nostro Paese.

Le dichiarazioni della Federcaccia, che potrebbero essere considerate, se minoritarie, “tristemente fisiologiche” in un panorama di culture differenti esistenti dentro il mondo venatorio italiano, diventano particolarmente gravi quando sono portate avanti dalla principale associazione venatoria, che addirittura arriva ad utilizzare uno strumento nato per fare chiarezza, come la recente Guida interpretativa alla Direttiva Uccelli, per gettare altra benzina sul fuoco.

E’ invece importante ricordare al Governo, alle Regioni ed a tutti gli italiani che la situazione di molti habitat naturali in Italia e in Europa è tutt’altro che in buono stato, ossia la casa degli animali selvatici è sempre più “diroccata” e in questo contesto pretendere di entrare in qualche “altra stanza” per sparare ai “sopravvissuti” è l’esatto opposto di una corretta tutela e gestione del patrimonio faunistico.

Questa Federcaccia più che “spegnere gli incendi” sembra intenzionata, continuando a gettare benzina sul fuoco, a dar vita ad un “enorme rogo” sulla caccia.

Roma, 1 settembre 2004
 
                               

 

     

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