Agenzia di Stampa

Anno 2 Numero 57 Mercoledì 07.05.03 ore 23.45

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Direttore Responsabile Guido Donati

   

FEBBRE DEL PIANETA 

Il WWF LANCIA LA SFIDA AL SETTORE DELL’ENERGIA EUROPEO CON POWER SWITCH, UN PROGETTO 'TAGLIA EMISSIONI'

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Tagliare del 50% i livelli attuali di inquinamento da anidride carbonica (CO2 ) uno dei gas maggiormente responsabili dell'effetto serra, e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili già dal 2020 si può. Lo dimostra un Rapporto, curato dal WWF e lanciato oggi, che inaugura la Campagna internazionale Power Switch! - Cambiamo l'energia - che ha come obbiettivo il passaggio dai combustibili fossili a fonti 'pulite' nella produzione di energia elettrica, un progetto che intende promuovere un settore dell’energia "amica del clima", Il documento del WWF, Low Carbon Electricity System, descrive come sia possibile una sostanziale riduzione di emissioni di CO2 attraverso l'incremento dell'uso di fonti di energia rinnovabili capaci di coprire fino al 50% del fabbisogno energetico totale. Le emissioni prodotte dall’uso di combustibili fossili come il carbone, il petrolio e i gas si concentrano nell’atmosfera, circondano il pianeta e intrappolano il calore, causando il conseguente innalzamento della temperatura. Il settore della produzione di energia, responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2 (la maggiore fonte singola di emissione), ha un ruolo cruciale per incrementare il taglio alle emissioni di CO2 nell’arco di prossimi 20 anni in modo da fermare l’innalzamento della temperatura globale che tende a raggiungere la pericolosa soglia di incremento di 2 gradi centigradi. “Il futuro è nelle mani dei produttori mondiali di energia, come RWE, Vattenfall e E.ON in Germania o Enel in Italia”, afferma Jennifer Morgan, direttrice del Programma sui Cambiamenti Climatici del WWF.

“Il WWF lancia una sfida a queste aziende perché da corresponsabili del problema si impegnino a diventare parte della soluzione. Le tecnologie esistono e sono anche vantaggiose sotto il profilo economico: quello che manca ancora è una leadership nell’assunzione di responsabilità tra i maggiori inquinatori". Il Rapporto del WWF mostra che, con programmi efficaci che da un lato tendono a ridurre la domanda energetica e dall'altro promuovono investimenti nel campo dell'energia rinnovabile, la UE potrebbe raggiungere l’obiettivo di produrre energia senza carbone e petrolio gia’ dal 2020. Le grandi compagnie energetiche sono le prime candidate nella guida del pianeta lungo questa strada. In Germania, ad esempio, entro breve il 50% delle vecchie centrali energetiche dovranno essere sostituite: ci si chiede se queste nuove centrali dovranno usare ancora il carbone o nuove fonti di energia rinnovabile e pulita. La più grande sfida per chi è chiamato a pianificare le politiche energetiche dei singoli paesi sarà quella di progettare e stimolare un mercato efficace e applicare i programmi di efficienza energetica e di tecnologie realmente pulite e rinnovabili (eolico, biomasse sostenibili, solare). Per raggiungere gli obbiettivi della sfida lanciata dal WWF sono necessari cambiamenti sostanziali nelle politiche energetiche, nel sistema fiscale legato all'energia e nel sistema di incentivi. Questi cambiamenti assicurano inoltre il raggiungimento degli obbiettivi posti dal Protocollo di Kyoto mettendo l’Europa sulla strada dei tagli sostanziali che saranno necessari in futuro. La principale azienda energetica italiana, l’Enel, figura all’8° posto tra i maggiori inquinatori mondiali (vedi tabella acclusa). Come in altri paesi, anche in Italia il WWF ha aperto un confronto con tutte le aziende produttrici di energia.

All'Enel, in particolare, il WWF chiede di ridimensionare le sue strategie di ampliamento dell'uso del carbone, che a fronte di discutibili benefici economici immediati rischia di portare l'Italia ad elevati oneri futuri di fronte ai rinnovati ulteriori impegni di riduzione delle emissioni che si stanno delineando in Europa. Troppo modesti sono ancora gli impegni a migliorare l'efficienza energetica sia nella produzione che negli usi finali di energia. Gli scenari futuri sono ancora più foschi se si pensa al decreto detto "sblocca centrali" adottato dal governo italiano (convertito nella L. 55/2002) che introduce agevolazioni ed esenzioni, anche rispetto alle valutazioni di impatto ambientale, per la localizzazione di centrali termoelettriche, per lo più di grande taglia compresa fra i 400 ed i 800 MW, senza alcuna considerazione rispetto al contesto energetico generale ed agli usi finali e nella totale assenza di politiche di governo della domanda. Oltre a richiamare l'attenzione del nostro governo verso una politica energetica che privilegi finalmente l'efficienza energetica e l'energia rinnovabile il WWF Italia chiede ad Enel, Ansaldo, Edison, Eni e agli altri operatori del settore energetico, di aumentare gli investimenti nella cogenerazione in centrali a gas di piccola taglia per fornire sia calore che elettricità ad utenze locali, con elevata efficienza. Chiede infine impegni più seri nello sviluppo di energia eolica e solare, settori che ci vedono in grave ritardo rispetto a paesi meno favoriti del nord Europa.

Infine il WWF Italia chiede al Governo di sostenere le fonti rinnovabili di energia con meccanismi più efficaci di quelli adottati fino ad oggi e di approvare normative che rendano obbligatoria la indicazione sulle bollette elettriche del tipo di energia fornita e rendano da subito i singoli cittadini liberi di scegliersi il fornitore e il tipo di energia, come da anni già avviene in diversi paesi europei. *La temperatura globale si è già innalzata di 0,6 gradi centigradi durante il secolo scorso, provocando l'alterazione di numerosi ecosistemi e diversi impatti sulla popolazione. In accordo con l'IPCC l'ulteriore incremento di 2 gradi centigradi provocherebbe l'aumento di alluvioni, di siccità, l'allargamento di epidemie, danni alle barriere coralline e lo scioglimento dei ghiacciai con conseguenze devastanti.

   
   

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