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Anno 3 Numero 122

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Prevenzione dell'annegamento e dei traumatismi al mare
Raccomandazioni OMS


I principali rischi per la salute legati ai luoghi ove ci si bagna sono l’annegamento ed i traumi seguenti ad un impatto che coinvolga in particolare la testa e la colonna vertebrale. Si stima a mezzo milione o più il numero annuale di decessi per annegamento. Un numero ancora maggiore sfugge per un soffio all’annegamento, avendo però spesso sequele permanenti.

Una persona può annegare quando è risucchiata da una controcorrente, quando è sorpresa da una marea montante, quando si addentra al largo, quando è colpita da un ostacolo sommerso, quando si addormenta su di un materassino pneumatico e deriva verso il largo.

Nelle piscine e nelle stazioni termali, l’annegamento o il semi-annegamento ed altri traumatismi possono verificarsi quando la potenza di aspirazione in prossimità di un bocchettone è sufficiente per risucchiare una parte del corpo o la capigliatura di una persona, mantenendo la testa sott’acqua. Una persona può annegare anche in piscina per il fatto che ha perduto conoscenza dopo una caduta.

Un bambino può affogare in un lasso di tempo brevissimo e in una quantità d’acqua relativamente piccola. I bambini annegano soprattutto perché li si lascia senza sorveglianza. I bambini che giocano nell’acqua o ai bordi dell’acqua devono essere sorvegliati in continuazione dagli adulti.

I traumi dovuti ad uno shock sono dovuti comunemente ad incidenti legati ad un tuffo, in particolare quando l’acqua è poco profonda e/o quando il tuffatore ha urtato contro un ostacolo sommerso. L’acqua può sembrare più profonda di quella che è in realtà. L’impatto della testa su di una superficie dura può comportare un trauma a livello della testa o della colonna vertebrale. I traumi midollari possono essere responsabili di paraplegie e di tetraplegie.

Negli adulti, gli annegamenti ed i traumatismi dovuti a shock sono frequentemente associati al consumo di alcool, che diminuisce la capacità di giudizio e di reazione.


Ecco dunque le raccomandazioni OMS:

• Siate prudenti quando vi trovate in acque di balneazione: portate, se è possibile, una giacca di salvataggi, tenete conto delle maree e delle correnti ed evitate i bocchettoni di aspirazione nelle stazioni termali e nelle piscine.

• Assicuratevi che i bambini che giocano in acqua o in prossimità, anche se vi è poca acqua, siano costantemente sotto sorveglianza da parte di un adulto.

• Evitate di bere alcool prima di praticare un’attività in acqua o in prossimità di essa.

• Verificate scrupolosamente la profondità dell’acqua ed evitate di immergervi o di tuffarvi in un’acqua torbida che può nascondere nuotatori od oggetti sommersi.

• Altri pericoli di traumi midollari legati al tuffo sono: posizioni scorrette, digestione in atto, inesperienza e scarso allenamento.


Dott. Walter Pasini
Direttore, Centro OMS Medicina del Turismo

4 agosto 2004
 
                               

 

     

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