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Anno 3 Numero 119

info@agenziastampa.org

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Al Bambino Gesù il punto sulle eccellenze raggiunte nel campo della ricerca pediatrica

Ospite d'onore il prof. Andrea Ballabio per discutere di "geni, genomi e
malattie"

Pubblicati su Acta Paediatrica i risultati della partnership con la Mayo
Clinic

L'annuale incontro di informazione scientifica dell'Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù di Roma, giunto alla sua undicesima edizione, è stato
l'occasione per fare il punto sulle eccellenze raggiunte nel campo della
ricerca in ambito pediatrico, a tutto vantaggio della salute dei piccoli
pazienti.
Nel corso della "due-giorni" conclusasi oggi al Bambino Gesù (14-15 luglio)
il Direttore Scientifico dell'Irccs pediatrico, Gian Franco Bottazzo ha
"navigato" tra i poster presentati dai ricercatori, discutendo con gli
autori sui temi degli studi avviati, o in fase di progettazione, che i
ricercatori hanno scelto come più significativi, dando risalto soprattutto
alle concrete ricadute positive per la salute del bambino.

"La crossfertilizzazione, vale a dire la condivisione tra tutta la comunità
scientifica dell'Ospedale per stimolare nuove forme di collaborazione e
l'approfondimento dei casi clinici già affrontati - sottolinea il professor
Bottazzo - è l'humus che permette di individuare e far crescere nuove
opportunità di studio su patologie pediatriche per le quali non sono state
ancora individuate cause o terapie risolutive. Questa metodica dà i propri
frutti: nel 2003, infatti, l'impact factor delle 178 pubblicazioni
realizzate da medici dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha raggiunto
quota 618,695".

Molti i campi in cui i ricercatori del Bambino Gesù si sono concentrati,
sviluppando peraltro numerose collaborazioni internazionali.

Tra i percorsi di ricerca originali in campo pediatrico spicca sicuramente
quello tra l'Ospedale e la Mayo Clinic di Rochester negli USA. Avviata nel
2002, la partnership tra le due realtà ospedaliere e di ricerca di livello
internazionale, ha concentrato la propria attenzione su alcuni aspetti
estremamente rilevanti legati alla diagnosi e alla cura in oncologia
pediatrica, nelle malattie metaboliche-genetiche e nelle immunodeficienze.

In particolare, per il neuroblastoma in età infantile e per le altre forme
istologiche sono state individuate terapie innovative e cure intelligenti
"ad hoc" (terapie molecolari). Sperimentate con successo tre diverse
combinazioni di chemio in grado di migliorare sensibilmente la qualità della
vita dei piccoli pazienti colpiti da gravi forme tumorali o per i quali si
sia riscontrata una ricaduta.

L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato il primo centro al mondo ad
utilizzare questa modalità di approccio terapeutico già in fase di diagnosi.

L'incidenza di tumori maligni nei bambini è di circa 130-150 nuovi casi
l'anno per milione di soggetti al di sotto dei 15 anni, per cui, in Italia
si parla di 1400-1500 nuovi tumori pediatrici l'anno. La maggior incidenza,
nel campo dei tumori solidi, è data dai tumori del sistema nervoso centrale,
che rappresentano circa un terzo del totale, seguiti subito da altre forme
tumorali come appunto il neuroblastoma.

La definizione e la descrizione di tali protocolli sono nate anche grazie al
lavoro condotto con la Mayo Clinic e a cui è dedicato un numero monografico
della prestigiosa Acta Paediatrica - International Journal of Paediatrics,
appena pubblicato e che dà conto di tutte le linee di lavoro comune
affrontate dal Bambino Gesù con il centro di ricerca e cura di Rochester.

Ospite d'onore dell'undicesimo incontro di informazione scientifica è stato
Andrea Ballabio, Direttore Scientifico del TIGEM (Istituto Telethon di
Genetica e Medicina di Napoli), che ha tenuto una lettura magistrale dal
titolo "Geni, genomi e malattie", sottolineando come "la genetica medica e
la pediatria viaggino a braccetto".

"Nei prossimi anni non parleremo più di genotipo - ha sottolineato Ballabio,
tracciando le direttrici delle più attuali linee di ricerca - ma di
genomatipo, sequenziando l'intero genoma di un individuo e confrontandolo
con quello degli altri. Arriveremo poi a considerare il fenomatipo, cioè
tutte le caratterizzazioni dell'espressione dei geni, delle variazioni
proteiche, ecc. L'obiettivo della ricerca, infatti, non è la ricerca in
quanto tale, ma il portare i risultati al letto del paziente".

A conclusione della giornata sono stati premiati i tre migliori abstract
presentati, che si sono concentrati rispettivamente su "prove dirette
dell'azione delle citochine", "nuove metodologie riabilitative per pazienti
con paralisi dovuta a emorragia cerebrale" e "nuove possibilità di
identificazioni di tumori infantili in fase precoce".

www.ospedalebambinogesu.it

Roma, 15 luglio 2004
 
                               

 

     

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