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Anno 4 Numero 145

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Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Tumore al seno, il punto sull'efficacia della terapia ormonale

Alla terapia ormonale del carcinoma del seno è dedicato il convegno che si terrà domani, venerdì 14 gennaio 2005, ore 14.00, presso il Policlinico universitario "Agostino Gemelli" (Aula Brasca).
L'attenzione sarà focalizzata in particolare sulle prospettive della terapia neoadiuvante e sulla terapia ormonale nella malattia metastatica del cancro della mammella con la discussione di casi clinici.
La terapia ormonale è uno dei trattamenti più efficaci per le donne affette da tumore al seno esprimente il recettore ormonale anche se a volte è una terapia trascurata.
"Negli ultimi anni - anticipa il prof. Carlo Barone, direttore dell'Unità operativa di Oncologia Medica del Gemelli e coordinatore dell'incontro - vi sono stati importanti progressi in questo tipo di terapia sia per l'introduzione di nuove classi di farmaci con differente meccanismo di azione, che per la diversificazione di alcune indicazioni. Nella terapia adiuvante, ad esempio, non è più valido il concetto di unico antiestrogeno per tutte le diverse situazioni e aumentano le segnalazioni a favore delle terapie sequenziali. È importante sottolineare - insiste l'oncologo - che i nuovi farmaci sono oggi dotati anche di minori effetti collaterali, in particolare per quanto riguarda il rischio di carcinoma dell'endometrio”. La disponibilità di nuovi farmaci richiede una accurata valutazione della sequenza dei trattamenti nelle malattia metastatica sulla base delle prove di efficacia e dell'assenza o meno di resistenza crociata. “Interessanti sono i risultati di studi che suggeriscono l’utilità della terapia ormonaleanche nella fase preoperatoria”.
In generale, la parola d’ordine in oncologia è studiare la biologia del tumore prima di intervenire. Ogni tumore ha caratteristiche peculiari e ogni malato è diverso dall’altro. Bisogna partire da questo fondamentale dato per identificare nuove strade terapeutiche che tengano conto non solo delle caratteristiche istologiche (i tessuti) ma soprattutto biologiche, ovvero come è fatta la cellula tumorale. Ciò permette oggi e di più nel futuro di individuare la terapia più adeguata. "Recenti studi di biologia molecolare - conclude Barone - fanno intravedere la possibilità di combinazione della terapia ormonale con altre terapie molecolari e questa è una strada di sicuro sviluppo nel prossimo futuro che porterà a controllare sempre meglio la patologia".

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Roma, 13 gennaio 2005
 
                               

 

 

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