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Allarme di AIDAP sulla Direzione del Parco nazionale dell'Arcipelago de La Maddalena

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AIDAP chiede il ritiro immediato degli atti ed il rispetto delle norme vigenti

Il nuovo Direttore del Parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena è, secondo un comunicato recentemente diffuso, l’ingegnere Giovanni Nicola Cossu, dirigente del Comune che ospita il Parco stesso e che dovrebbe lavorare “a scavalco” tra i due enti. La notizia ai più potrebbe apparire normale e finanche positiva, per un Parco che sta passando momenti di forte incertezza a seguito del commissariamento deciso dal Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.

AIDAP invece ritiene questa notizia assolutamente grave e lancia un forte allarme per il sistema nazionale delle aree protette e per il Parco de La Maddalena in particolare.

Proprio in questi mesi AIDAP sta segnalando con forza che le modifiche proposte alla legge quadro sulle aree protette, relativamente alle procedure di nomina dei direttori di parco nazionale, rischiano di portare ad una deprofessionalizzazione di questa importante figura ed alla nomina di soggetti troppo legati alle politiche locali che, anche se legittime, non sempre coincidono con gli interessi generali che un parco nazionale deve perseguire.

Mentre molti referenti politici cercano di rassicurare su tali rischi, ecco invece la prima forte conferma dei timori di AIDAP. Addirittura senza nemmeno attendere la modifica della legge, il Commissario del Parco Deri, cui forse spetterebbe una gestione non troppo politica dell’Ente in questa fase di transizione, inaugura invece una inquietante prassi, in evidente violazione delle leggi vigenti.

AIDAP non ha alcun pregiudizio nei confronti del dirigente comunale Cossu, del quale peraltro non è reperibile il curriculum né sul sito del Comune, dove sarebbe obbligatorio, né sul web in generale. Non risulta però che Cossu abbia esperienza nella gestione delle aree protette e tantomeno risulta iscritto all’Albo nazionale degli idonei alla professione di Direttore di Parco, che ad oggi è requisito essenziale per svolgere tale ruolo.

AIDAP resta dunque esterrefatta nel constatare che il Commissario straordinario Deri, che quale Comandante della Capitaneria sa ben valutare l’importanza del rispetto delle leggi, così come il Ministero dell’Ambiente, abbiano individuato questa soluzione per la Direzione di un Parco nazionale importantissimo per il Paese.

La collaborazione tra Comune e Parco, che certamente riveste importanza strategica, può benissimo essere perseguita anche da un bravo Direttore nominato nel rispetto delle leggi vigenti. Il Commissario della Capitaneria ed il Direttore del Comune rischiano invece di spogliare l'Ente parco della sua stessa identità ed autonomia. Del resto, se l’Albo nazionale dei direttori non è stato aggiornato dal Ministero ogni due anni come previsto dalla legge inserendo nuove professionalità, il problema non si supera ignorando ancora di più le leggi dello Stato.

AIDAP, che nei mesi scorsi già aveva diffidato il Parco nazionale affinchè procedesse con cautela alla nomina del nuovo direttore vista la procedura in corso con cui finalmente il Ministero ha avviato l’aggiornamento dell’Albo, torna dunque a raccomandare all’Ente parco di voler immediatamente annullare in autotutela gli atti che avesse già adottato (e che non risultano ancora pubblicati all’albo pretorio); atti che il Ministero, quale organo vigilante, non potrebbe del resto che annullare in quanto assunti in palese violazione della legge.

Ministero ed Ente Parco potranno certamente individuare, anche come misura di emergenza qualora ne ricorressero i presupposti, la nomina provvisoria di un funzionario interno al Parco, come fatto fino ad oggi, o al limite di un soggetto che sia comunque iscritto nell’Albo degli idonei, evitando così qualsiasi rischio di facili e scontati ricorsi.

In ogni caso, in un momento in cui il Ministero dei Beni Culturali procede alle nomine dei Direttori dei principali musei italiani secondo criteri di competenza, esperienza e meritocrazia, è inaccettabile che in materia di tutela dell’ambiente e della biodiversità si proceda in senso diametralmente opposto, addirittura in violazione della legge. La natura dell'Italia non si protegge senza professionisti capaci e competenti in materia, di cui il Paese è certamente ricco.

Su questo AIDAP non potrà che vigilare costantemente.