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Anno 6 Numero 286

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

La legge 40 sulla fecondazione assistita aumenta il costo dei bimbi

In occasione del Meeting internazionale di Scienza della Riproduzione Umana organizzato Dal Polo Scientifico di Rimini dell’Università di Bologna in cooperazione la Yale University (Mykonos 1 – 3 ottobre 2007) discusso l’impatto della legge 40 sulle finanze degli italiani. I relatori provenienti da tutto il mondo si sono confrontati sulle più recenti innovazioni in campo riproduttivo dalle staminali embrionali al trapianto dell’utero


Qual è il costo di un bambino nato da PMA, o procreazione medicalmente assistita, oggi? Circa 18.400 euro su cicli con trasferimento a fresco – ossia senza il congelamenti di ovociti o embrioni – e 51.400 euro con congelamenti degli ovociti, Il 15 per cento e il 70 per cento in più rispettivamente rispetto al 2003, l’anno prima dell’entrata in vigore della legge 40 sulla fecondazione assistita. 
E’ questo - tra gli altri - uno dei temi di riflessione del Meeting internazionale di Scienza della Riproduzione Umana organizzato dal polo scientifico didattico di Rimini della università di Bologna in cooperazione con il dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienza della Riproduzione della Yale University in corso in questi giorni a Mykonos, in Grecia.

“L’avvento della legge 40 del 2004 – illustra Carlo Bulletti Direttore U.O. Fisiopatologia della Riproduzione Asl di Rimini ed Università di Bologna Ospedale Cervesi di Cattolica e organizzatore del Convegno - ha comportato un passaggio dei risultati dal 23,8 per cento su cicli a fresco e 14’5 per cento su cicli con congelamento di embrioni a 18,8 per cento su cicli a fresco e 9,5 per cento su cicli con scongelamento di oociti e loro fecondazione”.
Il cambiamento ottenuto dalla legge è stato in primo luogo quindi in termini di efficacia: secondo i dati del 2006 si ottengono in Italia un bimbo ogni 5.3 procedure quando si considerano cicli a fresco e 1 su 10,6 quando si considerano cicli congelati, mentre se ne ottenevano 1 su 4,2 procedure a fresco ed 1 su 6,9, quando si considerano cicli congelati, nel 2003. 

Ma notevoli sono i risvolti anche in termini economici. “Nel caso di coppie che inizino cicli ‘privati’ – commenta Bulletti - l’insuccesso si riflette sul rischio economico familiare mentre nel caso di coppie che si rivolgano ad un centro pubblico il conto ‘si carica’ sul Servizio Sanitario Nazionale. Ecco allora che per avere un bimbo nato da queste procedure ci volevano16.024 euro ( su cicli con trasferimento a fresco) e 30.184 euro (su cicli con congelamento ovocitario) nel 2003 che sono divenuti 18.427 euro e 51.460 su cicli a fresco o con congelamento ovocitario nel 2006, quando le percentuali di gravidanza sono scese ai valori sopra espressi”.

Da Mykonos quindi è partito un appello per stabilire il numero di procedure assistibili dal SSN oltre le quali il costo venga attribuito alle coppie stesse e che le attività di PMA siano peer-reviewed. “Abbiamo visto – prosegue Bulletti - che se 100 trattamenti costano 300.000 euro ed un centro ottiene il 20 per cento di bimbi il costo per ciascun bimbo per il SSN sarebbe di 15.000 euro, ma se il centro ottiene solo il 10 per cento il costo per ciascun bimbo sarà di 30.000 euro. E’ arrivato il momento di chiedersi se sia socialmente utile lasciare centri che non garantiscano un risultato minimo a garanzia di un buon impiego delle risorse. Solo una peer-review darà queste risposte e metterà fine alla querelle di centri di eccellenza in cui l’eccellenza è quella autoreferenziata”.

Il Meeting è anche l’occasione per delineare uno stato dell’arte delle tecniche di fecondazione assistita più efficaci ed un possibile scenario futuro nella quale la parte del leone viene fatta dall’uso delle staminali embrionali. Presenti tra i relatori il gruppo della Cornell University di New York che ha recentemente ricevuto ingenti fondi di ricerca per lo sviluppo di linee cellulari nuove per un impiego nella medicina del futuro prossimo. Discusse anche le chimere: gli embrioni ottenuti da incroci tra specie diverse e utilizzabili per la sola finalità di uso di cellule staminali embrionali. Notevole interesse hanno destato anche le sessioni relative alla possibilità di creare un utero artificiale e le possibili tecniche di trapianto dell’utero. Bulletti già negli anni 80 utilizzò uteri isterectomizzati e mantenuti in vita mediante perfusione extracorporea per studiare l’annidamento di embrioni senza rischi per la paziente e ora Del Priore, da New York, ha appena ottenuto dal comitato etico il via libera al trapianto d’utero. Entrambi dibatteranno nella conferenza i temi con l’uditorio.

Analisi dei costi secondo uno studio condotto del centro di Fisiopatologia della Riproduzione della ASL di Rimini
Da uno studio recentemente condotto nel centro di Fisiopatologia della Riproduzione di Cattolica (ASL di Rimini) relativamente ai costi della procreazione medicalmente assistita in Italia è risultato che il costo unitario medio per un ciclo di fecondazione assistita evinto del contributo della coppia con il ticket sanitario è di 3814 euro IVA esclusa , al meglio della medicalizzazione. 
Applicando tale costo unitario - estrapolandolo - ai risultati ( n- procedure/n. figli in braccio) del registro nazionale statunitense (SART), risulta che i prezzi per bimbo sono i seguenti:
1° procedura 15.746 euro; 2° procedura 27.713 euro; 3° procedura 64.954 euro; 4° procedura 65986euro; 5° procedura 115475. Il 

“ Va sottolineato – afferma Bulletti, Direttore del centro – che nella fascia di eta 40-45 il costo diviene molto rilevante perchè per avere un bimbo bisogna fare un numero di tentativi molto superiore. Risulta infatti dallo studio che il costo al SSN per avere un bimbo - quando ripartito per fasce di età della donna - è di 3116 euro dai 25 ai 30 anni, 3633 euro dai 30 ai 35, 6749 euro dai 35 ai 40 e 30136 euro dai 40 ai 45”. 

La legge 40 del 2004
La legge 40 del 2004 ha – di fatto – introdotto restrizioni all’uso delle tecniche di riproduzione assistita (ART). Queste restrizioni si sostanziano in: a) la possibilità di fecondare un massimo di tre ovociti; b) il divieto di congelare gli embrioni (ora si possono congelare solo gli ovociti) c) quello di effettuare una diagnosi genetica preimpiantatoria; d) l’impossibilità di utilizzare gameti di donatori/rici e) l‘esclusione di ogni ricerca sugli embrioni.

Valentina Alfieri
Ufficio Stampa OSC Healthcare 

3 ottobre 2007
 
                               

 

 

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