was

                                                                                    

Anno 3 Numero 132

info@agenziastampa.org

Direttore Responsabile Guido Donati

 

La storia della persecuzione antisemita in Italia nella mostra
"Dalle leggi antiebraiche alla Shoah
. Sette anni di storia italiana 1938-1945"

Roma, Vittoriano
Gipsoteca, ingresso Ara Coeli  15 ottobre 2004 - 30 gennaio 2005

 

di Paola Franz

 

Le leggi antiebraiche, i diari dei perseguitati, le lettere gettate dai treni di deportazione all'ultimo momento, i registri delle carceri, le fotografie, i documenti... tutto questo ci coinvolge e ci immerge nella vita di quelle persone che dal 1938 al 1945 hanno vissuto una delle pagine più drammatiche, atroci e infamanti della nostra storia. La mostra "Dalle leggi antiebraiche alla Shoah. Sette anni di storia italiana 1938-1945", allestita a Roma al Vittoriano, ideata e organizzata dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, CDEC di Milano, offre, per la prima volta nel nostro Paese, una visione scientifica documentaria della persecuzione contro gli ebrei in Italia in quegli anni. Per una ricostruzione particolareggiata sono stati selezionati i documenti più significativi, reperiti in archivi privati e pubblici e nelle biblioteche italiane ed estere. E poi le foto, «Le fotografie ci raccontano, dove è possibile, la storia. - dice Alessandra Minerbi, Direttrice e curatrice della mostra - Abbiamo sempre cercato di metterle, perchè se il disegno nazista era quello di annullare la presenza ebraica, di rendere tutti prima numeri e poi cenere, il nostro sforzo, invece, è stato quello di restituire un volto a ciascuno». La mostra presenta, inoltre, filmati originali, alcuni provenienti dall'Istituto Luce, e interviste video fatte ai sopravvissuti ad Auschwitz realizzate dal CDEC.

 

Gli avvenimenti di quei sette anni sono documentati in modo particolareggiato e completo: le leggi antisemite, la persecuzione fascista e nazista, con tutto quello che comportò per il lavoro, gli studi e la vita stessa degli ebrei, e poi la deportazione, lo sterminio, l'annullamento dell'identità dell'essere umano.

 

Particolare di un pannello della Mostra contenente le schede approntate dopo la Liberazione di Roma dal Comitato Ricerche Deportati Ebrei                        Particolare di una pagella scolastica

 

Significativo è il luogo in cui la mostra è stata allestita, a Roma, al Vittoriano. Roma è la sede della capitale ebraica più antica d'Europa, a pochi metri dal quartiere ebraico dove quarantuno anni fa avvenne il più grave rastrellamento degli ebrei in Italia, 1023 persone deportate ad Auschwitz. «Ha molto significato per noi esporre questa vicenda storica in questo luogo, - afferma Michele Sarfatti, direttore della Fondazione CDEC - siamo ospitati nell'edificio che più di altri forse simboleggia l'unità della nazione. Inauguriamo questa mostra dedicata agli anni nei quali l'Italia fascista usurpatrice violenta dell'idea di patria alleata con la Germania nazista, anch'essa usurpatrice violenta dell'idea di patria, perseguitò i cittadini ebrei in Italia, li separò dagli italiani non ebrei, li privò della scuola, del lavoro, della vita sociale e infine li privò della vita stessa, annientata nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau». «Tutto questo - continua Sarfatti - venne fatto in nome dell'Italia e della Germania, in nome di tutti noi, per questo è una ferita che riguarda tutti noi indistintamente».

 

Negozio di Trieste imbrattato con scritta antisemita                            Devastazione fascista della sinagoga di Ferrara, 21 settembre 1941

 

L'impegno civile di ricordare, conoscere, comprendere la Shoah serve a non dimenticare uno dei momenti più neri della storia dell'umanità affinché non si ripetano mai più quelle atrocità, quegli orrori, ma non solo «i problemi che ci hanno portato al sedici ottobre non sono archiviati nel libro della storia, - dice Amos Luzzatto, Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - parliamo della memoria come programma d'azione, come responsabilità che spetta a qualsiasi cittadino, a qualsiasi organizzazione che sia civile e democratica. Le discriminazioni ci sono ancora nel mondo, le persecuzioni ci sono ancora, il sangue innocente scorre ancora, il germe del razzismo e dell'odio tra le genti non è stato estirpato».

 

Sarà possibile vistare la mostra fino al trenta gennaio «ci sarà l'occasione che molta gente passi di qui, faremo qualsiasi cosa affinché molta gente passi di qui» conclude Maria Pia Garavaglia, vicesindaco della capitale.

 

 

Roma, Vittoriano
Gipsoteca, ingresso Ara Coeli  15 ottobre 2004 - 30 gennaio 2005

Orario: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 18.30

INGRESSO LIBERO

Per informazioni: Vittoriano, tel. 06/69200867 - CDEC, 02/316338 www.cdec.it

 

Shoah, pianificazione di un massacro

Nel giorno della memoria parlano ebrei, zingari, disabili e omosessuali. Diversità è ricchezza

Gli italiani nel campo di Auschwitz 

Gli orrori dei lager nazisti: responsabilità dei medici e dell'industria farmaceutica

Arbeit Macht Frei

27 gennaio: il Giorno della Memoria

 

Roma, 15 ottobre 2004

 

 

Archivio
Arte e cultura
Consumatori
Diritto
Etica
Eventi
Lavoro
Libri
Medicina

Colposcopia     Microcolposcopia

Dermatologia

Oncologia Dermatologica -Mosh Micrographic Surgery

Ginecologia

Oncologia

Senologia

Sterilità

Venereologia -Malattie Sessualmente Trasmesse

Nucleare Radioprotezione Parchi
Scienza
Sessuologia

Shoah

Link partner

Medicina venereologia.it  microcolposcopia.it neonatologia.org

Scienza
scienzaonline
paleofox.com
dinosauriweb

Progetti Umanitari: Aiutiamoli
iismas.it
progettorwanda.it

Varie ciaowebroma.it

Le Foto più interessanti

I video

 

       

Inizio pagina | Home | Media |  Motori di Ricerca |  Meteo   |  WebCam |  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa quotidiana - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50